martedì 2 agosto 2016

Le reazioni

Ogni volta che qualcosa mi suscita un'emozione, si tratta di un contenuto interno che spinge per uscire, per manifestarsi; è l'intenzione che si manifesta in quella emozione, con un obiettivo preciso, con uno scopo. Il mio smodato amore per i paesaggi alberati, non è casuale, non è negli alberi, non è nella natura, ma è un qualche paesaggio che è in me.

Le cose, gli oggetti, mi procurano delle reazioni. Chi si ferma sulla porta del bus rendendo difficoltosa l'entrata e l'uscita, mi provoca delle reazioni. Chi non lascia scendere prima di salire, mi provoca delle reazioni. Quando mia figlia mi guarda, mi suscita reazioni. Quando qualcuno mi guarda in un qualsiasi modo, mi provoca una reazione. Quando qualcuno mi rivolge la parola, mi provoca una reazione. Se sorge un ricordo, mi succede qualcosa. Se formulo un pensiero, ho una reazione. Tutto mi provoca una reazione e questa reazione va da qualche parte, è frutto di una intenzione, ha uno scopo, serve a produrre uno stato e poi un'azione, per arrivare da qualche parte, per produrre altre reazioni. La reazione “prodotta” da questi eventi, non è negli eventi e non è prodotta dagli eventi; la reazione è prodotta dalla coscienza e ad uno stesso evento, differenti coscienze producono differenti reazioni e a volte io stesso in differenti stati produco differenti reazioni. Uno stesso evento del mio passato, una volta mi procurava una profondissima angoscia, un senso di colpa lacerante, mentre oggi mi procura una serena comprensione, una compassione ampia a luminosa, energia per agire con forza; l'unica cosa che è cambiata è la mia coscienza, il mio stato.

Comprendo con profonda verità l'importanza di osservare ciò che mi succede, le reazioni interne che le cose “producono”. Mi rendo conto che è di somma importanza per prima cosa osservare ciò che mi succede quando “mi succedono le cose”; prima ancora di accettare che le cose non “succedono” è importante osservare le mie reazioni interne alle cose. Cosa succede dentro quando una persona non mi fa scendere dal bus? Cosa mi succede dentro? Cosa succede dentro? Come mi sento? Cosa sento? Dove lo sento? Quando? Che reazione istintiva sta sorgendo? Con quale clima? Come sta il corpo? Dove sono teso?

Se non medito abbondantemente sul “cosa”, meditare sul “perché” è un esercizio futile. Perché meditazione è essenzialmente assenza di giudizio.