giovedì 28 settembre 2017

Coscienza o macchina biochimica?

La libertà... la libertà di scelta

Quanto spesso effettuo una scelta? Quando di fronte ad una situazione reagisco, quanto spesso scelgo la reazione tra una gamma di possibili reazioni... e quanto spesso invece semplicemente “reagisco”?
Quanto spesso sono un essere che seleziona coscientemente una risposta tra possibilità e quanto spesso invece sono una semplice macchina biologica, una serie di impulsi biochimici, elettrici, meccanici?

Mi soffermo sull'agire, che in realtà, in questo stato di coscienza, è un “reagire”. Mi soffermo sulle possibili scelte... ma ce ne sono? 
Ultimamente, ho cercato di soffermarmi sulle scelte, e ho notato che molto spesso non ho vari possibili modi in cui posso rispondere ad una situazione data, ma solo un possibile modo che io ritengo attuabile, plausibile, accettabile. Ma da dove viene questo “giudizio”? Educazione, formazione, passato. Sembra che tutto ciò che penso, provenga dal passato, da quello che mi è successo, da chi ho conosciuto, da ciò che mi è stato insegnato, dal rifiuto di ciò che mi ha fatto male. Dov'è quindi la libertà? Rispondo in base a ciò che sono convinto di essere, di pensare, di credere.

Deve essere nel cuore di ciò che credi la chiave di ciò che fai”. 
E se la vita è solo lo specchio che riflette un paesaggio, come potrà cambiare ciò che riflette?

Poi scopro un po' più in là, un po' più in fondo, una risposta che mi piacerebbe dare, una risposta che mi piacerebbe fosse “plausibile”, una risposta che mi piacerebbe prendere in considerazione quando devo rispondere alle cose, una risposta che non esiste da nessuna parte, non è mai esistita, eppure è là, con una carica anomala, come esistesse a prescindere da me, da quello che credo di essere, da quello che voglio essere, da quello che sono stato. Una risposta che sembra stare in quel cesto di cui parlava Fulvio, e che non riesco a non chiamare “il campo delle possibilità infinite”. Ho le vertigini... e rido.

Le cose sono come sono e vanno come vanno. Posso intervenire solamente su come interagisco io con ciò che le cose sono e su come le cose vanno. E per prima cosa, prendo contatto ad un nuovo livello con il condizionamento, con il determinismo, con la mia attuale mancanza di libertà di scelta, l'attuale mancanza di opzioni e possibilità. Per prima cosa, prendo coscienza di quanto le mie scelte in realtà non siano tali, ma sono meccanica naturale, proiezione del paesaggio di formazione, l'effetto del passato che spinge... 

la tua vita pesa, i tuoi ricordi pesano, le tue azioni precedenti ti impediscono l'ascesa

E più chiaramente vedo la mancanza di libertà, più chiaramente ne vedo i limiti. Perché non si può vedere qualcosa se non ha un inizio e una fine... e allora intuisco qualcosa che è “oltre” questi limiti. Intuisco il campo delle possibilità infinite, cerco di afferrarlo e lo perdo. Perché è una intuizione, un registro, una forza che spinge. Non è un concetto né un pensiero. E' vertifine, euforia, speranza, incertezza, riso e pianto. E' tutto ciò che è e quindi anche ciò che non è.


  1. Forse la vita è solo azione e reazione? La fame sogna la sazietà, l’oppresso la libertà; il dolore cerca il piacere e il piacere si annoia di se stesso.
  2. Se la vita è solo una continua ricerca di sicurezza per chi teme il futuro o di affermazione di sé per chi è disorientato od anelito di vendetta per chi ha patito la frustrazione... di quale libertà, di quale responsabilità, di quale impegno si potrà fare una bandiera?
  3. E se la vita è solo lo specchio che riflette un paesaggio, come potrà cambiare ciò che riflette?
  4. Tra la fredda meccanica dei pendoli ed i fantasmi di un’ottica di soli specchi, che cosa puoi affermare tu senza negare, o senza tornare indietro o senza ricorrere ad una ripetizione aritmetica?
  5. Se dici sì a ciò che cerca se stesso, a ciò che ha per natura il trasformarsi, a ciò che non trova sazietà in se stesso e che è essenzialmente aperto al futuro, allora ami la realtà che costruisci. Questa è allora la tua vita: la realtà che costruisci!
  6. E ci sarà azione e reazione ed anche riflesso e incidente; ma se avrai aperto il tuo futuro, niente potrà fermarti.
  7. Che attraverso la tua bocca la vita parli così: “Non esiste niente che possa fermarmi!”
  8. Inutile e malvagia è la profezia che annuncia l’ecatombe del mondo. Io affermo che l’essere umano non solo continuerà a vivere, ma anche che crescerà senza limiti. E dico inoltre che chi nega la vita desidera rubare ogni speranza, palpitante cuore dell’agire umano.
  9. Che in futuro, nei momenti più oscuri, la tua allegria ti faccia ricordare questa frase: “La vita cerca la crescita, non la compensazione del nulla!.
Silo – Umanizzare la terra – XII. COMPENSAZIONE, RIFLESSO E FUTURO

giovedì 21 settembre 2017

Immagino

Immagino...
Chiudo gli occhi. Rilasso completamente il corpo ed acquieto la mente.
Immagino quindi cosa vorrei provare.
Immagino quindi come vorrei stare.
Immagino quindi come vorrei affrontare le cose.
Mi immagino nell'atto di agire nel modo in cui vorrei agire.
Mi immagino nell'atto di reagire nel modo in cui vorrei reagire.
M'immagino esattamente come vorrei essere.
Pulito, sereno, in pace.
Attivo, coraggioso, indomabile.
Forte, imperturbabile, amorevole.
Cosciente, attento, sveglio.
M'immagino mentre irradio la compassione, la forza e la commozione.
Rilasso completamente il corpo ed acquieto la mente.
E lascio andare il pudore. Quello che mi fa dire “non è possibile”, insieme al “realismo”, che mi fa dire “ma è troppo difficile”, insieme alla sfiducia che mi fa dire “sarebbe bello”.
Rilasso completamente il corpo e acquieto la mente.

Cosa posso fare, qui, ora, senza “se” e senza “ma”, per essere oggi un po' più simile a questa versione di me rispetto a ieri?
Come ci arrivo?
Cosa posso fare, qui, ora, per essere sempre più ciò che vorrei essere.

Non posso controllare “le cose”. Non posso controllare l'altro.
Le cose sono come sono e vanno come vanno.
Ma posso cambiare le mie reazioni alle cose. Ciò che sento può dipendere da me.
Se io soffro o non soffro dipende molto più da me che da te.

Immagino come vorrei stare, cosa vorrei sentire, come vorrei che fosse la mia vita.
Meditare su questo punto, quotidianamente, è come una palla di neve gettata da un monte.
Giorno dopo giorno prende forza.
Questa immagine di me diviene sempre più grande, sempre più invadente.
Esaltante, gioiosa, plausibile.
E più prende forza, più mi cambia, mi tira e mi spinge.
Per proiettarsi verso fuori, verso il mondo medio.
Meditare su questo punto, quotidianamente, è irrimandabile, irrinunciabile.

Perché non essere esattamente come vorrei essere?
Perché non essere esattamente come vorrei essere?

Perché non essere esattamente come vorrei essere?

giovedì 7 settembre 2017

Rifiuto e Rivendico

Rifiuto qualsiasi religione si professi come l'unica Vera.
Rifiuto qualsiasi religione si professi vera per tutti.
Rifiuto qualsiasi religione si basi su premi e castighi da ottenere dopo la morte.
Rifiuto qualsiasi religione non contempli il superamento della sofferenza in vita, qui, ora, per tutti.
Rifiuto qualsiasi religione accetti, in qualsiasi modo, la sofferenza mia o di chiunque altro.
Rifiuto qualsiasi religione dichiari dolore e sofferenza come necessari o inevitabili.
Rifiuto il sacrificio, il senso di colpa e le minacce dell'oltretomba.
Rifiuto qualsiasi religione preveda un Dio unico e assoluto.
Rifiuto qualsiasi religione ponga Dio o il Sacro al di sopra della vita e della libertà umana.
Rifiuto qualsiasi religione ponga Dio al di sopra dell'essere umano.
Rifiuto qualsiasi religione ponga Dio fuori dall'essere umano.
Rifiuto qualsiasi religione ponga l'essere umano al servizio di Dio invece che Dio al servizio dell'essere umano.
Rifiuto qualsiasi religione limiti la libertà umana, personale o sociale.
Rifiuto qualsiasi religione che insegni come comportarsi invece che insegnare come trovare la pace.
Rifiuto qualsiasi religione che non contempli serenamente la possibilità del proprio stesso superamento.
Rifiuto qualsiasi religione che dica che basta la fede e non incentivi all'esperienza.
Rifiuto qualsiasi religione non incentivi a sperimentare il contatto col Sacro.
Rifiuto qualsiasi religione pretenda di dire come sarà questo contatto con il Sacro.
Rifiuto qualsiasi religione che preveda una gerarchia di comando, un clero.
Rifiuto qualsiasi religione preveda un maestro che vuole rimanere tale.
Rifiuto qualsiasi maestro che voglia dirmi come sarà il contatto con il mio Sacro.
Rifiuto qualsiasi maestro o “sacerdote” che voglia dirmi cosa è Dio.
Rifiuto qualsiasi verità eterna ed universale.
Rifiuto qualsiasi religione divida invece che unire.
Rifiuto qualsiasi religione porti a giudicare invece che comprendere.
Rifiuto qualsiasi religione discrimini le donne.
Rifiuto qualsiasi religione discrimini le razze.
Rifiuto qualsiasi religione esprima giudizi sul sesso, sull'orientamento sessuale e di genere.
Rifiuto qualsiasi religione contempli l'eterno tormento. Le minacce sono la prima arma dello schiavista.
Rifiuto qualsiasi religione pretenda di commissariare il corpo.
Rifiuto l'esistenza di una “natura umana” immutabile ed eterna.

Rivendico il valore di ciò che sento.
Rivendico il valore dell'azione diretta verso gli altri.
Rivendico il valore del Sacro, fin quando aiuta me e gli altri a superare il dolore e la sofferenza.
Rivendico il valore del Sacro quando unisce.
Rivendico il valore della Spiritualità intima e personale.
Rivendico il valore della condivisione della propria esperienza spirituale.
Rivendico il valore del contatto con il Profondo della mia coscienza.
Rivendico il valore della libertà.
Rivendico il valore della personale ed indubitabile esperienza della trascendenza.
Rivendico il valore umano di chi non ha tale esperienza.
Rivendico il valore umano di chi ha esperienze diverse sulla trascendenza.
Rivendico il valore umano di chi non è interessato a tale argomento.
Rivendico il valore umano di chi li rifiuta.
Rivendico il valore umano di chi crede nell'immortalità.
Rivendico il valore umano di chi crede nella non-immortalità.
Rivendico il valore della lotta contro la violenza che è in me.
Rivendico il superamento della sofferenza, del sacrificio, dei sensi di colpa e delle minacce dell'oltretomba come supremo atto morale.
Rivendico il valore della riconciliazione, con se stessi e con gli altri.
Rivendico il superamento del perdono da parte della riconciliazione.
Rivendico il superamento della religione da parte del sentimento religioso.
Rivendico la libertà di scelta, l'inesistenza di una “natura umana” immutabile.

Questo mi dà il diritto di dire che chi, direttamente o indirettamente, generi sofferenza o la giustifichi come inevitabile o necessaria, è un avvelenatore della vita, un nemico della vita.
Chi limita la libertà, discrimina o fa violenza, è un nemico dell'evoluzione e si batte per tenere l'essere umano fermo e immobile invece che contribuire superamento di se stesso.
Posso comprendere la radice delle sue e delle mie azioni e provare compassione per la sua e la mia povertà morale, ma ciò non cambia il valore delle nostre azioni.
Questo mi dà il diritto di dire che si può fare del male o si può fare del bene e l'unico modo per distinguere è il dolore e la sofferenza generato dall'azione, qui, ora, in vita.

L'unico modo per distinguere è la libertà generata dall'azione, qui, ora, in vita, per tutti gli esseri umani.
Un'azione libera o incatena.