Gli stati positivi e quelli negativi
A volte mi sento in forma, positivo, attento, felice, sereno, cosciente, lucido
A volte mi sento in difficoltà, angosciato, triste, negativo, pesante, bloccato.
Quando sono luminoso, è il momento di spingere, di spingere forte, con amore, con energia, con risolutezza.
Quando sono luminoso è il momento di cambiare, di sperimentare, che non vuol dire improvvisare.
Quando sono luminoso è il momento di riflettere, ipotizzare, divagare, immaginare, supporre e agire.
Quando sono luminoso è il momento di non riposarsi, non stare, non fermarsi.
Fraintendo troppo spesso il “godersi un buon momento” con lo stare fermi a contemplare il bello.
Il bello è movimento, azione, energia, fluire, divenire, tornare, gustare, accettare e cambiare. Ci si gode il bello con maggiore attenzione e maggiore energia, non fermandosi a guardarlo.
Quando sono oscurato è il momento di chiedere, ricercare, ritrovare, ritornare.
Quando sono oscurato è il momento di vivere, uscire, ricordare, accettare e comprendere la radice della sofferenza.
“Un mare calmo non ha mai fatto un marinaio esperto”
Quando sono luminoso, e mi trovo in quel luogo caldo e confortevole, in cui tutto sembra andare bene, non è il momento di sedersi e contemplare. Quello non è il sintomo di aver trovato qualcosa da contemplare, ma è l'effetto di una grande disponibilità di energia, di ispirazione. Quello che vedo non è un paesaggio reale, ma la traduzione visiva della sensazione di futuro aperto.
Quando ho energia libera, se mi fermo a contemplarla, questa lentamente si esaurirà e non avrò fatto nulla con essa. Quando mi sento grandemente ispirato, posso contemplare immobile la splendida sensazione dell'ispirazione, fin quando non si esaurisce come tutto ciò che è transitorio, rimanendo con nemmeno l'aria per respirare.
Oppure, quando ho energia libera, quando il mio paesaggio è fatto prati di morbido cristallo con fiori di gemme rilucenti, posso spingere il mio essere verso la luce, con allegria e forza, indomabile. Quando sono luminoso, ogni passo brilla sull'erba rilucente, tra suoni lievi, dolci e sempre più vicini. “Inesorabile nella sua ascesa come una colata lavica”.
Se quando sono sono luminoso mi muovo, agisco, tento, sperimento, cambio, allora tutto intorno a me s'illumina e mi accompagna.
Solo così potrò costruire i ponti d'argento splendente che mi serviranno quando i miei piedi saranno pesanti, le mi membra stanche e i miei occhi spenti.
Solo così potrò usare quell'energia per creare quella luce tra le mani che mi servirà per illuminare i miei passi quando la notte si farà scura e il cammino pericoloso.
La luce è movimento.