Il senso di colpa è inutile, anzi dannoso.
Posso comprendere un errore e impegnarmi per rimediare, senza soffrire.
Inganno dell'oggi quello che dice: se non soffri non ci tieni.
Senso di colpa, senso del dovere, orgoglio, ego, sfiducia, sospetto.
Diverse epoche, diverse latitudini, diversi strumenti d'incatenamento.
Ciò che per noi è inimmaginabile e irrealizzabile lo è per noi, qui e ora.
Come pensiamo di pensare ciò che reputiamo impensabile?
Come possiamo muoverci per realizzare ciò che pensiamo irrealizzabile.
Le prime catene sono nella nostra mente.
Se non vediamo queste catene, non ci libereremo.
Se non vediamo le catene, non faremo nulla per liberarci.
Non si può pensare solo ciò che è stato già pensato.
Non si può credere solo ciò che è già creduto.
Se non ci fossero stati i folli e i visionari?
Se non ci fosse stato chi non ha mai accettato la realtà data?
Perché siamo così superbi?
La nostra realtà non si può mettere in discussione?
Noi non sbagliamo?
Vogliamo essere come gli oscurantisti del passato?
Rifiutare che qualcuno possa pensare ciò che noi non sappiamo pensare?
Vogliamo essere la moderna inquisizione?
Bruciare i moderni Giordano Bruno?
Combattere i moderni Galileo Galilei?
Impedire la liberazione della mente a colpi di “like”?
Finiranno gli stati.
Finiranno le colpe.
Finirà il dovere.
Finirà il mercato.
Non è questione di “se” ma di “quando”.
Dove voglio essere?
Tra coloro che resistono o tra coloro che si lanciano?
Voglio accompagnare od oppormi?
Voglio liberarmi o mantenere il punto?
L'essere umano non è che agli inizi della sua evoluzione.
Quest'epoca finirà nei libri di storia, capitolo “Preistoria: Coscienza prima del Risveglio”.
O “Archeologia e Coscienza”. O “Pre-coscienza”.
Tutto si darà perché ci costituiremo, in un atto libero, finalmente umani.
Il nonsenso sarà travolto da una soave valanga di Senso.
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