Ultimamente ho avuto la chiara sensazione di aver fatto una cosa importante, che ho chiamato “configurare il mio punto di ripristino”. Si tratta di un luogo dell'essere a cui tornare ogni volta che mi perdo, un monolite da cui lanciarmi di volta in volta verso l'infinito e a cui tornare ogni volta che ho necessità di riposo, un centro di gravità che mi permette in qualsiasi momento di sapere dove sono. Un porto sicuro in cui riposarmi dopo lunghi e perigliosi viaggi.
“Quando incontri una grande forza, allegria e bontà nel tuo cuore, e quando ti senti libero e senza contraddizioni, ringrazia immediatamente dentro di te. Se ti succede il contrario, chiedi con fede, e il ringraziamento che hai accumulato tornerà amplificato e trasformato in beneficio.” - Silo
E' grazie a queste parole del Maestro che ho potuto trovare questo luogo interno, quest'ancora della coscienza. Non dimenticando mai di ringraziare ogni volta che ho la sensazione di aver fatto un buon passo, o un buon pasto, di aver compreso una cosa, vado fortificando questo centro luminoso.
"In qualche momento del giorno o della notte, aspira una boccata d'aria e immagina che arrivi al tuo cuore,
Allora, chiedi con forza per te e i tuoi cari.
Chiedi con forza per allontanarti da tutto ciò che è contraddizione; chiedi perché la tua vita abbia unità.
Non dedicare molto tempo a questa breve orazione, a questa breve richiesta, perché basterà che tu interrompa un istante ciò che sta accadendo nella tua vita perché nel contatto con la tua interiorità si sveglino i tuoi sentimenti e le tue idee.
Allontanare la contraddizione è lo stesso che superare l'odio, il risentimento, il desiderio di vendetta.
Allontanare la contraddizione è coltivare il desiderio di riconciliazione con gli altri e con se stessi.
Allontanare la contraddizione è perdonare e riparare due volta ogni male che è stato fatto ad altri"
Silo.
Questi due semplici atti, il ringraziare e la richiesta, ripetuti con fede, hanno prodotto in me un centro di gravità. Quando durante il giorno, mi rendo conto di dormire, mi sveglio e torno a questo centro, a questo punto di ripristino; da lì riprendo il cammino e ho come la sensazione di non poter più tornare indietro oltre questo punto, fin quando continuerò a nutrire questo centro.
La vita diventa quindi una ricerca del centro, la costruzione del centro, l'evoluzione del centro, l'innalzamento del centro, sempre più su, sempre più avanti. La brama perde lentamente il suo potere ipnotico, poiché allontana dal centro addormentando lo sguardo.
Mi perdo nei miei insogni, svegliandomi dopo ore senza sapere come sono giunto dove sono, e torno al punto di ripristino, al rifugio sicuro, e non ho più paura. Non ho più paura di lasciare il rifugio perché so che c'è il rifugio, che c'è il centro. Divento esploratore di me stesso, spinto dal centro, sicuro nel centro.
“Così, oggi vola verso le stelle l'eroe di quest'età. Vola attraverso regioni prima ignorate. Vola verso l'esterno del suo mondo e, senza saperlo, è spinto verso il centro interno e luminoso.”
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